a cura di Marco Taddia
pubblicato su Il blog della SCI (Società Chimica Italiana)
“Giuro di essere fedele al Re, ai suoi Reali successori e al Regime Fascista, di osservare lealmente lo Statuto e le altre leggi dello Stato, di esercitare l’ufficio d’insegnante e adempiere tutti i doveri accademici col proposito di formare cittadini operosi, probi e devoti alla Patria e al Regime Fascista. Giuro che non appartengo nè apparterrò ad associazioni o partiti, la cui attività non si concili con i doveri del mio ufficio.”
É la formula del giuramento, contenuta nell’art. 18 del Regio decreto legge n. 1227 (Disposizioni sull’istruzione superiore) pubblicato sul n. 233 della G.U. 10 agosto 1931, che i professori di ruolo e i professori incaricati nei Regi istituti d’istruzione superiore dovevano prestare se non volevano essere cacciati dall’Università.
Nella Giornata della Memoria, il ricordo del chimico va anche al professore Giorgio Errera (Venezia 1860 –Torino 1933), nato da una famiglia ebrea di origine sefardita, studente a Padova e Torino, professore a Messina, Palermo e infine a Pavia (Chimica Generale), socio corrispondente dei Lincei, uno dei pochi che rifiutò di giurare. Il loro numero oscilla, secondo le fonti, di qualche unità da un minimo di 12 a un massimo di 19, su un totale di 1200.
Continua a leggere su: http://ilblogdellasci.wordpress.com/2014/01/28/anche-questa-e-memoria/