L’esordio del “Question time”

Il 29 gennaio 2014 si è svolto il primo “Question time” durante il quale il governo dell’ateneo ha risposto alle domande poste dal personale dell’ateneo e dagli studenti. Sul canale YouTube “UCampus” dell’Università di Pavia è disponibile il filmato visualizzabile cliccando sull’immagine. Più sotto, riportiamo anche il testo delle 15 domande presentate. In fondo all’articolo, la sezione “Commenti” consente ai lettori di contribuire con le loro osservazioni.

QuestionTimeDomanda n.1
Da parte di: dott.ssa Antonia Salis
Resp. Servizio Gestione Trattamento Economico e Previdenziale
Magnifico Rettore, ho letto su “La Provincia Pavese” che la Clinica Ostetrica-Ginecologica si è trasferita al Dea.
Vorrei farLe la seguente domanda: – Non sarebbe possibile ipotizzare l’apertura di un asilo nido e scuola materna per i figli dei dipendenti dell’Università, del San Matteo e degli altri ospedali lì vicino (Maugeri e Mondino)?
Tipo asilo aziendale. Credo che la struttura sia già a norma, con l’ingresso indipendente da via Taramelli. L’iniziativa potrebbe essere gradita sia al personale universitario sia a quello ospedaliero e potrebbe rappresentare un valido supporto per gli studi pedagogici, psicologici e pediatrici degli studenti dell’Ateneo.
Sogno o son desta?

Domanda n. 2
Da parte di: prof. Lucio Andreani, Dipartimento di Fisica
Magnifico, qual è l’organico ideale di docenti per l’Università di Pavia, e qual è il tasso di reclutamento necessario per mantenerlo stabile nel tempo? Mi spiego: attualmente l’Università di Pavia ha circa 1000 fra professori e ricercatori. Il canale di reclutamento (ossia di assunzione di nuovo personale di ruolo) previsto dalla legge Gelmini consiste principalmente nei concorsi per ricercatori a tempo determinato di tipo B “senior” (RTB); gli altri meccanismi (ad es. le chiamate dirette dall’estero) sono casi eccezionali e incidono relativamente poco. La durata di una carriera accademica è all’incirca di 35 anni. Per mantenere l’attuale organico di 1000 docenti bisognerebbe assumere 28 RTB all’anno. Il piano triennale approvato nel mese di giugno 2013 ne prevede 19 in tre anni. Questo ragionamento mostra che il reclutamento di nuovo personale tramite il canale RTB è cruciale nel lungo termine, a meno di non mettere in conto una drastica riduzione dell’organico. Quali sono i piani dell’Amministrazione a questo proposito? Cosa può fare l’Amministrazione per incentivare i Dipartimenti a reclutare nuovo personale?

Domanda n. 3
Da parte di: prof. Carlo Cinquini
Department of Civil Engineering and Architecture, Structural Mechanics Division
Formulo qui di seguito due question.
– Negli obiettivi dell’edilizia vi sono molte valutazioni, analisi, mappature: sono previste con competenze interne all’Ateneo oppure richiedono professionalità esterne (e relativi costi)?
– Con riferimento agli obiettivi dell’edilizia, per le realizzazioni subordinate alla “verifica puntuale della disponibilità delle risorse finanziarie” (interventi da fine 2014 a 2016) quando si potrà avere un quadro più preciso, che non appaia un semplice elenco di esigenze?

Domanda n. 4
Da parte di: prof. Raffaella Guglielmann
Dipartimento di Matematica ‘F. Casorati’
A partire da una valutazione globalmente positiva dell’iniziativa del question time, che realizza proprio un punto emerso dal dialogo che si era sviluppato con il Rettore nella fase di presentazione del suo programma, si chiede se vi è la disponibilità del Rettore a introdurre alcune modifiche relative ai seguenti punti:
1. dare la possibilità di proporre anche domande non pre-segnalate
2. rendere più flessibile il tempo di domande/risposte con un
intervallo di tempo più ampio
3. attivare una neswsletter del Rettore che aggiorni sulle questioni
più rilevanti per l’ateneo
4. spostare l’orario di inizio alle 16.30/17.00 e dilatarne la durata ad
almeno 2 ore in modo da renderlo frequentabile dal maggior numero di persone”
Da parte di: prof. Raffaella Guglielmann
Dipartimento di Matematica ‘F. Casorati’
A partire da una valutazione globalmente positiva dell’iniziativa del question time, che realizza proprio un punto emerso dal dialogo che si era sviluppato con il Rettore nella fase di presentazione del suo programma, si chiede se vi è la disponibilità del Rettore a introdurre alcune modifiche relative ai seguenti punti:
1. dare la possibilità di proporre anche domande non pre-segnalate
2. rendere più flessibile il tempo di domande/risposte con un
intervallo di tempo più ampio
3. attivare una neswsletter del Rettore che aggiorni sulle questioni
più rilevanti per l’ateneo
4. spostare l’orario di inizio alle 16.30/17.00 e dilatarne la durata ad
almeno 2 ore in modo da renderlo frequentabile dal maggior numero di persone”

Domanda n. 5
Da parte di: prof. Silvia Garagna
Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Lazzaro Spallanzani”
Negli obiettivi del delegato all’edilizia si legge che la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici verrà sostenuta attraverso “un’oculata” politica di dismissioni.
1. Al fine di fare fronte ai costi della manutenzione soprattutto straordinaria (ad es. il restauro di edifici storici) per il reperimento dei fondi necessari sono state pensate strategie integrative alle dismissioni?
2. Se sì, quali e quale grado di operatività hanno raggiunto?

Domanda n. 6
Da parte di: sig. Tommaso Manciulli – rappresentante degli studenti in
Senato Accademico
Il nostro Ateneo ha ormai da tempo stipulato una convenzione con la società di trasporti pubblici operante a Pavia. La convenzione prevede che l’ateneo versi annualmente circa 100000 euro alla società, in cambio della possibilità per gli studenti di sottoscrivere un abbonamento annuale al costo di 13€.
Il servizio garantito dalla Line è però carente sotto molti aspetti, in generale non pensa che sarebbe meglio lasciare agli studenti la scelta di sottoscrivere un abbonamento, spingendo con Line per tariffe agevolate agli studenti che non comprendano l’obbligo di pagamento da parte dell’università?

Domanda n. 7
Da parte di: prof. Stefano Ramat
Associate Professor of Bioengineering
Domanda al Rettore e al prorettore Svelto riguardante la visione di questa governance in merito ad attività conto terzi, spin-off e brevetti quali strumenti di terza missione.
Il primo gennaio scorso è entrato in vigore il nuovo regolamento per l’attività conto terzi, che promuove e incentiva (art. 22) queste attività. Vorrei sapere se:
1- è prevista un’analoga rivisitazione del valore delle attività di creazione di spin-off
2- è prevista la definizione di un regolamento riguardante i brevetti e la definizione di conflitto d’interessi per chi opera in questi ambiti, entrambi a mio avviso necessari per poter svolgere attività di trasferimento della conoscenza.

Domanda n. 8
Da parte di: sig. Tommaso Manciulli – rappresentante degli studenti in
Senato Accademico
Il fondo cooperazione e conoscenza è una delle iniziative di maggior successo del nostro ateneo. Quali sono i piani futuri per questa iniziativa? Si pensa di aumentare gli stanziamenti? Si è presa in considerazione la possibilità di ricorrere a fondi provenienti da terze parti? Attualmente ricordo che i fondi provengono per metà da una tassa pro capite sugli studenti e per metà dall’università. Il rettorato ha intenzione di formalizzare negli organi il contributo dell’ateneo?

Domanda n. 9
Da parte di: sig. Giorgio Tiraboschi, studente di Medicina e Chirurgia
iscritto al V anno
Magnifico Rettore, grazie per questo spazio di confronto aperto con la Comunità Accademica tutta.
Sabato scorso, come associazione studentesca UniLibera Pavia, ci siamo formati sulle novità poste in essere nel campo dell’anticorruzione con la legge 109 del 2012 e le leggi successive e su tale normativa viene impostata la mia domanda, in quanto rappresentante della suddetta associazione. Entro il 31 gennaio p.v. l’Università dovrà dotarsi di un piano triennale anticorruzione e di un referente per la prevenzione alla corruzione. Volevamo quindi chiedere, in prima istanza, nel processo di gestione del rischio, quali aree avete individuato a maggior rischio di corruzione e, pertanto, quali provvedimenti sono previsti per il triennio 2014-2016.
In secondo luogo, siamo coscienti di come la Legge, seppur in linea generale preveda la salvaguardia della figura del whistleblower, in realtà non indica come poterla garantire. Siamo quindi a chiedere con quali atti l’Università preveda di garantire la sicurezza di una figura così importante per la prevenzione della corruzione e la creazione di un contesto che la sfavorisca.
Infine, vorremmo chiedere se sia già stato sottoscritto un protocollo di legalità con la Prefettura e, qualora sia stato già sottoscritto, dove è possibile accedere alla lettura, in ottemperanza alla legge sulla trasparenza n.33 del 2013 e del, cosiddetto, “accesso civico”. Infatti, nella normativa sopracitata, il protocollo con la Prefettura ha il compito di ottenere informazioni Antimafia anche per appalti e concessioni di lavori pubblici di importo pari o superiore a € 250.000, per i subcontratti di lavori, forniture e servizi di importo pari o superiore a € 50.000 e in ogni caso, indipendentemente dal valore, nei confronti dei soggetti ai quali vengono affidati le forniture e i servizi “sensibili”.

Domanda n. 10
Da parte di: prof. Elena Giulotto
Department of Biology and Biotechnology
I Dipartimenti soffrono da tempo la carenza di personale tecnico amministrativo per svolgere alcune funzioni chiave. La situazione si sta ulteriormente aggravando a causa di prossimi pensionamenti e dei nuovi compiti trasferiti ai Dipartimenti dopo la riforma. Mi riferisco per esempio ai segretari amministrativi e a figure di supporto alla didattica. In particolare, i corsi di laurea in lingua inglese sono di recente istituzioni e richiedono un enorme sforzo organizzativo e gestionale che deve essere svolto in periferia, a diretto contatto coi coordinatori dei corsi.
Come si pensa di reperire il personale per queste mansioni?

Domanda n. 11
Da parte di: sig. Luca Zecchin Segretario del Coordinamento per il diritto allo studio e rappresentante nel Consiglio di Dipartimento di Scienze del Farmaco
Magnifico Rettore, in merito alla questione degli spazi studenteschi, Lei ha fatto molte promesse e si è speso dicendo che avrebbe trovato il giusto luogo anche per eventi ricreativi all’interno dell’Università. L’Aula del ‘400, da sempre luogo di riferimento per la comunità studentesca pavese, continua a esserci negata e, nonostante le pressanti richieste, il silenzio suo e dei suoi collaboratori è assordante. Quando gli studenti torneranno a poter usufruire di uno spazio, evitando di doversene appropriare senza il Vostro permesso?

Domanda n. 12
Da parte di: sig. Mattia Sguazzini
Rappresentante degli Studenti in Consiglio di Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali del Coordinamento per il Diritto allo Studio.
Magnifico Rettore, sarà sicuramente a conoscenza dell’accoglimento del ricorso del Coordinamento per il Diritto allo Studio contro il bilancio preventivo dell’anno 2012, per quanto riguarda lo sforamento del limite del 20% della contribuzione studentesca, rispetto al FFO. Considerato il recente appello in Consiglio di Stato, promosso durante il suo mandato, come ha intenzione di porsi, politicamente e a livello di scelte, in merito a quanto stabilito dalle sentenze e quale sarà la sua posizione in CRUI a riguardo?

Domanda n. 13
Da parte di: sig. Luca Zecchin
Segretario del Coordinamento per il diritto allo studio e rappresentante nel Consiglio di Dipartimento di Scienze del Farmaco
Magnifico Rettore, Chiarissimi Delegati, durante la campagna elettorale, ha più volte affermato che il governo dell’Università dovrebbe riavvicinarsi e interloquire con la comunità studentesca. Lo stesso question time sembrerebbe avere questo scopo. Eppure ultimamente, le nostre reiterate richieste, durante l’arco di varie settimane, non solo ricevono esito negativo, ma non ricevono risposta. È possibile che il Rettore e i suoi collaboratori neghino o snobbino un incontro all’associazione che in questo Ateneo esprime 3 senatori accademici, 2 consiglieri d’amministrazione e quasi un centinaio di rappresentanti nei vari dipartimenti?

Domanda n. 14
Da parte di: sig. Matteo Pedrazzoli
Rappresentante degli Studenti in Senato Accademico per il Coordinamento per il Diritto allo Studio – Udu.
Magnifico Rettore, durante la campagna elettorale, uno dei principi cardine del suo programma era quello della discontinuità rispetto al passato, complice un’amministrazione precedente non soddisfacente. Rispetto a questo principio, in quale ottica è avvenuta la nomina a membro del NUV del Professor Rampa, ex Prorettore vicario, di conseguenza uno dei massimi esponenti della precedente squadra di governo, tenuto conto che valuterà le operazioni del suo stesso governo, senza che per quella nomina fossero stati presi in considerazione persone più competenti, quali, ad esempio, il Professor De Nicolao?”

Domanda n. 15
Da parte di: sig. Luigi Profeta
Rappresentante degli Studenti della facoltà di Ingegneria Coordinamento per il diritto allo studio-Pavia.
Magnifico Rettore, considerando la recente questione della mensa della “nave”, che ha messo in luce i problemi connessi all’esternalizzazione ad aziende private di quei servizi, quali la ristorazione, che dovrebbero essere garantiti agli studenti, come l’amministrazione dell’Università intende gestire i rapporti con la nuova impresa che ha attualmente in carico la gestione del servizio e ha rilevato la convenzione? E’ a conoscenza del fatto che questa azienda è collegata al precedente gestore, Pacchiarotti, partner non affidabile, in quanto intestata alla figlia?

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19 risposte a L’esordio del “Question time”

  1. vittorio bellotti scrive:

    E stato pubblicato oggi il calendario dei nuovi incontri dedicati al question time. Dispiace che non si sia accolta l’idea di lasciare uno spazio per interventi liberi alla fine delle domande programmate e sono anche un po’ perplesso sull’utilità di restringere le domande al programma di governo in corso di realizzazione . Mi sembra che sara difficile distinguere quello che era previsto direttamente nel programma e quello che lambisce il programma ma su cui non vi e’ una strategia in atto. Io personalmente vedo il question time anche un momento per sentire il punto di vista del rettore anche su questioni per le quali non ha diretta responsabilita’
    Spero anche che l’idea, parallela al question time, della newsletter rettorale possa essere accolta. La vedo funzionare molto bene in sedi estere e credo che sia molto importante in un momento di incertezza come questo, in cui sentiamo che sta avvedendo rapidamente, e in particolare a Pavia, una transizione verso un approdo che ai più non e’ per niente chiaro.

  2. Giampaolo Azzoni scrive:

    Grazie anche di questo intervento.
    Dunque, ricapitolando:
    1. il bottone “Amministrazione trasparente” è regolarmente presente, ma potrebbe essere reso più visibile: quando mettiamo mano alla home-page lo faremo senz’altro (questa è mia responsabilità);
    2. all’Università di Pavia non manca nessuno degli indicatori per la trasparenza come provato dalla “Bussola della Trasparenza” (così, invece, non è per molti soggetti, USL di Modena compresa).
    Rispetto a questi indicatori, c’è un piano di pubblicazione con precise scadenze:
    http://www.unipv.eu/site/home/ateneo/amministrazione/amministrazione-trasparente/articolo9385.html
    (è nella tabella degli obblighi di pubblicazione).
    Se qualche informazione manca, va valutata rispetto a ciò: se manca e se me lo si dice, lo segnalo subito anche io ai responsabili.
    E’ vero poi che l’avvenuta pubblicazione dei dati è attestata non dalla “Bussola della Trasparenza” ma dagli Organismi indipendenti di valutazione ai sensi del d.lgs. n. 150/2009, e così è stato per Pavia.

    Mi sono informato riguardo al Protocollo di Legalità: l’Università è in attesa di indicazioni da parte della Prefettura. Nel mentre effettua tutti i controlli antimafia previsti dalla normativa vigente nonché tutti i controlli connessi alla verifica del possesso dei requisiti morali e professionali che le imprese devono possedere per poter contrattare con le pubbliche amministrazioni.

  3. Raffaella Guglielmann scrive:

    Dopo aver ‘metabolizzato’ la partecipazione al question time, posso sicuramente affermare che l’iniziativa è positiva, nonché necessaria nell’ottica di voler riavvicinare il personale del nostro Ateneo alla vita (politica) accademica.
    Nello specifico, riporto qualche commento su alcune risposte.
    Domande 1 e 5 (edilizia): ho appreso con molto piacere che la governance ha intenzione di riqualificare spazi già in possesso dell’università e di non utilizzare nuovo suolo. Questa mi sembra un’ottima notizia, anche per tutta la città.
    Si farà ricorso a bandi e alla razionalizzazione delle spese correnti (quali?) per il reperimento delle risorse necessarie per le spese destinate all’edilizia.
    Domanda 4: rimango convinta che sia necessario dedicare più tempo al question time, aggiungendo una mezz’ora alla fine per il libero dibattito. Così come è opportuno posticipare almeno alle 16.30 per consentire una maggiore partecipazione da parte del personale tecnico-amministrativo.
    Domanda 9 (legge 190/2012- D.Lgs. 33/2013): nonostante le rassicurazioni del Magnifico Rettore sul sito unipv continua a non essere presente il ‘bottone’ Amministrazione Trasparente (come esempio si veda questo sito
    http://www.ausl.mo.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1)

    • Giampaolo Azzoni scrive:

      Non capisco perché nelle ultime righe dell’intervento di Raffaella Guglielmann si scriva che “sul sito unipv continua a non essere presente il ‘bottone’ Amministrazione Trasparente”.
      Infatti, in ottemperanza del D. Lgs. 150/2009 e del D. Lgs. 33/2013, n.33, l’Università di Pavia cura la sezione ‘amministrazione trasparente’ (in fondo alla home page banner grigio) del proprio sito web al fine di rendere accessibili le informazioni previste da tali norme.
      Inoltre per la redazione del “Programma triennale per la trasparenza e l’integrità” l’Ateneo prende come punto di riferimento le linee guida indicate dalla Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l’integrità delle Amministrazioni Pubbliche, ora denominata Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche.

      • Raffaella Guglielmann scrive:

        Ringrazio il Delegato professor Azzoni per l’opportunità di chiarimento che mi fornisce. Il bottone (non molto visibile) presente in fondo alle pagine del nostro Ateneo risale alla cosiddetta ‘legge Brunetta’ (L. 15/2009) che, fra le finalità, riporta la trasparenza intesa come disponibilità immediata mediante la rete internet di tutti i dati sui quali si basano le valutazioni. (fra gli obiettivi principali vi erano la valorizzazione del merito e l’efficienza nelle PA). Con il d.lgs. 33/2013 è stato rafforzato il concetto di trasparenza intesa ora come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni allo scopo di favorire forme di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche. Tale concetto di trasparenza, favorendo l’accesso a tutte le informazioni relative alle PA, diventa così sinonimo anche di integrità.
        Immediatezza dell’accessibilità ai dati e semplicità di consultazione sono elementi essenziali e sostanziali dell’attuale legge: il bottone con la bandiera italiana e messo ben in evidenza (come riportato ad esempio nel sito dell’usl di Modena) sostanzia i principi illustrati sopra. Cui vanno aggiunte tutte le informazioni richieste per legge, naturalmente.

        • Giampaolo Azzoni scrive:

          Penso anch’io che il “bottone” potrebbe essere più visibile, ma mi fa piacere che non abbiamo un problema di sua assenza dalla home-page.
          Venendo ai contenuti, la sezione ‘amministrazione trasparente’ del sito, prevista dal D.lgs n.33/2013, è stata dall’Università di Pavia articolata conformemente alla struttura di base prevista dal decreto.
          I contenuti possono essere da ognuno verificati con il test online “in tempo reale” fornito da ‘La Bussola della Trasparenza’: il nostro sito presenta 67 su 67 indicatori soddisfatti.
          O manca qualcosa?

          • Giorgio Tiraboschi scrive:

            Buongiorno,
            mi permetto d’inserirmi in quanto sono lo studente che, al terzo punto della sua domanda, ha posto la questione della trasparenza e, in verità, lasciando sottintesa la questione del “bottone” Amministrazione Trasparente, evidenziato invece nella replica. Ringrazio la docente Gugliemann che ha esplicitato il nesso profondo tra trasparenza e integrità. Aggiungo anche che con il D.lgs. 33/2013 si pone l’accento anche sulla corresponsabilità della cittadinanza nel monitoraggio civico degli atti delle amministrazioni pubbliche. E ringrazio il delegato prof. Azzoni per la disponibilità alla risposta.
            Rimango convinto che, per permettere una maggiore partecipazione dei cittadini nel monitoraggio, serva visibilità al link “Amministrazione Trasparente”, come sollecitato dalla docente Guglielmann e condiviso nella risposta del Delegato Azzoni.
            Tuttavia il punteggio dello strumento “Bussola della Trasparenza” è dato in base alla presenza dei link nella pagina e non sul fatto che tali link abbiano contenuti. Ci sono alcune informazioni, infatti, che ad oggi sono assenti e cito solo alcuni dei casi: dati aggregati attività amministrativa, il monitoraggio dei tempi procedimentali, alcuni dati relativi agli enti di diritto privato con partecipazione, i costi contabilizzati dei servizi. Ad oggi non mi pare sia presente il Protocollo di Legalità da sottoscrivere con la Prefettura, oggetto del terzo punto della mia domanda.

  4. Daniela Barbieri scrive:

    Purtroppo non ero a Pavia e mi sono persa il primo evento a dimostrazione, secondo me, che questa govenance ha la volontà di dialogare.
    Purtroppo è solo grazie al sito del Circolo Errera che ho potuto partecipare all’evento anche a distanza di giorni, perchè con mio rammarico, sul sito del Ateneo non sono riuscita a trovare il video del question time.
    Trovo sia un limite non averlo trovato perchè avrebbe potuto dare la possibilità di sviluppare domande di approfondimento o evitare di fare domande su quesiti già posti.
    Ho sentito parlare di ASILO NIDO e ancora una volta non sembra essere nelle priorità dell’ateneo ed è un vero peccato a nome di tutte le donne che lavorano in Università posso dire che sarebbe per la città un grande opportunità di “europalizzazione” e di attenzione verso la famiglia

    • Giampaolo Azzoni scrive:

      Il 30 gennaio alle 9:35 è stata inviata una mail a tutta la comunità accademica pavese (lavoratori e studenti) con il link del video della registrazione,

      • Daniela Barbieri scrive:

        chiedo scusa ma non essendo in ufficio per diversi giorni al mio rientro è stata confusa esommersa tra le centinaia di mail da gestire. Per questo credo che lasciare il link sul sito anche della registrazione agevolerebbe molto il fruire dell’informazione
        Grazie

  5. Elena Giulotto scrive:

    Ho partecipato al question time e penso che si sia trattato di un primo importante passo verso una nuova modalità di interazione fra le diverse componenti accademiche.
    Aggiungo alcune impressioni personali.

    – Pur con tutti i limiti già sottolineati da altri, il question time ha portato alla ribalta alcune questioni rilevanti. E’ auspicabile che, attraverso questo strumento, la comunità accademica sia stimolata a informarsi e a partecipare di più alla vita dell’Ateneo.

    – Penso che il pubblico dibattito sia positivo e stimolante anche per i governanti. E’ un momento durante il quale si espongono al giudizio dei governati per quello che dicono e per quello che hanno fatto o hanno intenzione di fare. Dovrebbe essere possibile, durante il successivo question time sottoporre a verifica le loro dichiarazioni.

    – La partecipazione in aula è stata scarsa. Le domande sono venute essenzialmente da studenti e da membri del circolo errera (solo 2 su 15 da persone diverse). Le domande degli studenti sono state particolarmente interessanti.

    – E’ apprezzabile lo sforzo di riprendere l’evento e di rendere le riprese disponibili su You Tube. Tuttavia, c’è ampio spazio per il miglioramento. Non è possibile, attraverso il video, valutare quante persone ci fossero in aula né vedere le persone che hanno fatto le domande.

    – Le domande preconfezionate hanno il vantaggio di poter essere lette da tutti in anticipo e di restare a futura memoria. L’evento è risultato “ingessato” a causa dei tempi non elastici e dell’impossibilità di proporre anche domande libere, magari stimolate dalle precedenti risposte.

  6. Stefano Ramat scrive:

    Credo questa prima prova di “question time” del nostro Ateneo meriti di essere giudicata come un’esperienza positiva.
    Le domande al Rettore e alla sua governance sono state abbastanza moderate, prudenti, e le risposte non sono state perentorie, è vero. Ed è vero anche che la temporizzazione stringente, che non prevedeva ad esempio un momento conclusivo per qualche domanda nuova sugli argomenti messi in campo, ha un po’ ingessato l’occasione, forse allontanando chi non aveva presentato un proprio quesito. Ritengo però che sia abbastanza fisiologico che alla “prima” si sia cercato di prendere le misure del nuovo strumento messo in campo e che, con un po’ di rodaggio da entrambe le parti (governance e governati) e qualche aggiustamento procedurale, l’efficacia e l’interesse possano migliorare. Sono convinto che il fatto che si sia implementato il question time sia di per sé un’ottima cosa e che stia alla nostra comunità fare in modo che sia uno strumento efficace per la comunicazione nel nostro Ateneo, partecipandovi ed animandolo il più possibile.

  7. Silvia Garagna scrive:

    Ho partecipato all’evento e l’impressione al termine e’ stata di forte delusione.
    Per la scarsa partecipazione, per le risposte imprecise, poco chiare, per l’impossibilita’ di lasciare spazio alle domande che inevitabilmente sorgono nel momento dell’incontro.
    Successivamente, ripensandoci, ho pero’ cercato di cogliere i risvolti positivi di questa esperienza:
    1) e’ il frutto di una disponibilta’ da parte del rettore e della sua squadra che non ha precedenti;
    2) il ghiaccio e’ stato rotto non solo dal personale docente e dagli studenti, ma anche dal personale tecnico-amministrativo;
    3) e’ la prima di un tragitto che spero porti ad una vasta partecipazione, partecipazione che nell’ateneo e’ sempre stata molto scarsa;
    4) e’ un luogo pubblico in cui chi ha ruoli diversi nell’ateno puo’ instaurare un dialogo, confrontarsi.
    Ritengo che questo question time debba essere il primo di una serie di incontri a scadenza regolare in cui possa essere lasciato dello spazio per le domande spontanee.

  8. Ersilia De Lorenzi scrive:

    Davvero irritante non poter seguire in streaming.
    Il collegamento era semplicemente inutilizzabile, si fermava continuamente.
    Il reload non riprendeva dal punto interrotto, la diretta non era sincronizzata e venivano saltati dei pezzi. Persino il conteggio dei partecipanti non era realistico (6, al massimo 11), o forse lo era, visti i problemi di collegamento?.
    Ho dovuto abbandonare. Inutile pubblicizzare la diretta in streaming se non si migliora tecnicamente il servizio. La diretta in streaming è molto importante, per poter permettere a tutti di seguire (e per valutare la partecipazione anche da remoto, oltre a quella in aula).

    • Giampaolo Azzoni scrive:

      Purtroppo non possediamo le infrastrutture necessarie a realizzare uno streaming in casa. Quindi abbiamo fatto ricorso al servizio gratuito di YouTube. Altre volte è funzionato bene (vedi, da ultimo, l’apertura dell’anno accademico), questa volta è andata come Ersilia De Lorenzi giustamente scrive.
      Proprio per evitare legittime frustrazioni ed arrabbiature, sospenderemo lo streaming di eventi finché non avremo una buona affidabilità (ogni idea è più che benvenuta!). Mentre vi sarà sempre la registrazione del “question time” accessibile poco dopo la sua conclusione.

  9. Bice Conti scrive:

    Io ho partecipato di persona al question time ed ho avuto delle impressioni contrastanti.
    Prima di tutto mi sarei aspettata una maggiore partecipazione di persona, mentre in Aula Volta erano presenti 50 persone (compresi una decina di studenti). Questo mi ha deluso. Non so quante persone abbiamo seguito in streaming, può darsi che la partecipazione in streaming compensasse quella “dal vivo”.
    Nel complesso ritengo che l’iniziativa del question time sia stata lodevole, ma che dovrebbero essere modificate le modalità lasciando uno spazio maggiore per la discussione, che potrebbe essere 30 minuti al termine delle risposte a tutte le domande, o un breve spazio/dibattito dopo ogni domanda.
    L’organizzazione di questo question time mi è sembrata troppo rigida: con dei tempi così stretti e con possibilità di replica limitata solo a chi ha posto la domanda effettivamente non serve partecipare di persona al question time.
    Sono d’accordo che le domande vadano poste prima per consentire una risposta meditata e documentata.
    Complessivamente penso che sia importante continuare su questa strada.

  10. Franco Maloberti scrive:

    Pur comprendendo le difficoltà iniziali, debbo dire che il question time ha messo in evidenza tutti i limiti di questo “nuovo” gruppo dirigente. Le risposte a domande pervenute con un certo anticipo sono state tutte (tranne una) generiche e fumose. Non si è vista professionalità e visione.
    In particolare: la risposta alla prima domanda indica uno scarso (o nullo) interesse al problema. Forse era meglio dire che non era tra le priorità; punto e basta.
    La risposta alla seconda domanda è stata insoddisfacente, denotante idee un po’ confuse.
    La risposta alla terza domanda ha indicato una tendenza a ruolo improprio del delegato all’edilizia. Per gli aspetti finanziari ci dovrebbe essere un prorettore (assente).
    La risposta alla quinta domanda ha rispecchiato l’impressione relativa la terza.
    La risposta alla sesta domanda è l’unica con dati effettivi. Essa ha messo in evidenza un passato (che si perpetua) inadeguato utilizzo di denaro. Per il servizio trasporti agli studenti erogare più di 700 mila Euro all’anno sembra eccessivo. Servirebbe una attenta analisi di costi/benefici. Line incassa 830 mila Euro equivalenti a 4666 abbonamenti annui studenti. Non penso che il numero effettivo di studenti che usufruiscano del servizio sia quanto indicato.
    La risposta alla sesta domanda è stata deludente.
    La risposta alla settima domanda è stata inconcludente e inessenziale.
    Per le altre domande non ho partecipato …

  11. Piercarlo Mustarelli scrive:

    Cari tutti,
    Io sono moderatamente soddisfatto ma, soprattutto, non credo che esistano modalità alternative, se non a livello di dettagli. Ad esempio, si potrebbe lasciare una parte finale (es. 30 minuti) aperta alla discussione libera. Credo che le domande vadano poste in anticipo per consentire una risposta meditata e documentata. L’approssimazione che ha caratterizzato alcune risposte deriva probabilmente da mancanza di abitudine a questo tipo di approccio.

  12. vittorio bellotti scrive:

    Premetto che non ho potuto partecipare personalmente,ne’ ho potuto seguire la diretta,ma soltanto rivedere la registrazione. Mi sembra che sia stato un passaggio molto significativo verso la costruzione di un luogo pubblico e aperto di dialogo tra chi ha ruoli diversi in ateneo. Credo che sia molto importante dilatarne il tempo per non rendere troppo stringate le risposte, che in alcuni casi erano quasi concitate per il vincolo del tempo. Dovrebbe essere lasciato uno spazio anche per domande che nascono al momento che arricchiscono lo scambio e rendono forse meno formale questo momento che e’ ispirato, almeno nel mio vissuto, dall’obiettivo di promuovere la partecipazione e la condivisione dei problemi. Sarebbe importante che nasca parallelamente, e indipendentemente dai tempi del question time, una newsletter rettorale che proponga alla comunita accademica, con le riflessioni del rettore, i temi piu rilevanti su cui l’ateneo e’ impegnato.
    Il question time e’ uno strumento nuovo, tutti dobbiamo imparare ad usarlo al meglio. La continuità in questo caso e’ essenziale per cui spero che possa essere stabilito un calendario per i prossimi mesi su cui poi organizzare la propria partecipazione.

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