Di Vittorio Bellotti
Il circolo ha ospitato in queste settimane alcuni interventi sul piano strategico di ateneo che, partito in sordina, adesso è oggetto di maggiore attenzione con un crescendo d’interesse, destinato a rafforzarsi ulteriormente nel mese di settembre in vista della scadenza di presentazione dei progetti strategici.
La lettera del rettore e soprattutto la risposta di Giampaolo Azzoni alla domanda rivolta da Cristina Barbieri al question time sono state utilissime per risvegliare l’attenzione su questa iniziativa che, secondo me, rivela un interesse autentico della governance di cimentarsi con il problema molto complesso di promuovere in modo mirato iniziative di formazione e ricerca che abbiano una ricaduta positiva generale sull’ateneo.
Il processo è in corso e sinceramente avrei molte domande sul suo sviluppo, sul tipo di organizzazione, sulle norme di selezione dei progetti e sulle procedure di verifica. Credo che il circolo potrà ospitare presto una serie di domande molto precise su questi aspetti.
Tuttavia devo dire che un elemento positivo questa iniziativa lo sta generando: chiedere ai dipartimenti di individuare punti di forza, debolezza, opportunità e minacce è un’occasione molto importante.
Abbiamo ad esempio la possibilità di analizzare con attenzione e rigore la nostra struttura organizzativa, censire la modalità con cui sono utilizzate le risorse umane e strutturali, guardare ai nostri prodotti con occhio critico.
La mia esperienza dice che provarci, liberandosi per una volta dalla tentazione di evidenziare solo quello che potrebbe favorirci sul piano individuale o di gruppo, è un esercizio che personalmente ho trovato straordinariamente interessante e che, se sarà vissuto diffusamente, potrebbe elevare molto il livello delle discussioni e condurre a un modo virtuoso e condiviso con cui concorrere alle decisioni che governance dovrà prendere.