Con lo spirito di promuovere azioni che rendano leggibili e comprensibili processi decisionali riguardanti vari settori della vita dell’ateneo e di cui sarebbe importante avere comunicazione e descrizione tempestive ed esaurienti, vogliamo pubblicare questa breve nota. Qualche giorno fa si è saputo delle dimissioni dal CdA del collega Zatti che ha motivato la sua decisione richiamando aspetti di incompatibilità tra il ruolo di membro del CdA e quello che assumerà come rettore del collegio Cairoli.
Al di là dell’apprezzabile sensibilità dimostrata da Andrea Zatti, che ha giustamente ravvisato un potenziale conflitto d’interesse nel mantenimento di entrambi i ruoli, crediamo sia legittimo interrogarsi sull’opportunità e sul senso di questa operazione.
La nomina a membro del CdA, infatti, crediamo comportasse un’importante assunzione di responsabilità da parte di chi si è candidato e anche un’importante attribuzione di fiducia da parte di chi circa due anni fa ha deciso le nomine. Crediamo che l’uscita dal CdA di un suo membro interno, a oltre la metà del mandato, inevitabilmente causerà delle difficoltà al consiglio dal momento che il/la nuovo/a collega dovrà calarsi rapidamente all’interno di complesse questioni già avviate e tuttora in discussione..
Le perplessità sono rese ancora più forti dal fatto che il collega dimissionario è chiamato a svolgere un incarico che, di fatto, ricade nell’alveo nel nostro stesso Ateneo. Credo che EDISU e Ateneo lavorino in stretto contatto e con obiettivi generali comuni, e siamo convinti che gli uomini che li governano lavorino in piena sinergia. Nell’ipotesi che entrambi gli incarichi debbano essere ispirati a uno spirito di servizio a beneficio della comunità accademica e studentesca, è lecito quindi concludere che sia prevalsa l’importanza del ruolo che il collega svolgerà nel collegio rispetto a quello che svolgeva in CdA.
Su queste basi è anche opportuno chiedersi su quale progetto cosi importante per il collegio Cairoli sia stata presa la decisione, e se questa sia maturata attraverso la consultazione di una commissione di valutazione che abbia anche considerato il contesto complessivo.